Prima ancora di chiarire cosa sia il BIM è necessario chiarire il concetto dietro alla modellizzazione degli elementi all’interno di un software BIM. Questo ci consentirà di chiarire e comprendere meglio, a cascata, tutto ciò che si potrà poi fare con questi software.
Chi verrà da un classico CAD o modellatore 3D, si troverà a tu per tu con un processo legnoso, poco digeribile di primo acchito. Il problema base è però comprendere il metodo di questo processo prima ancora di metterci le mani. Ma è anche vero che se non si prova si fa fatica a comprendere i concetti.
Innanzitutto, ci troveremo spiazzati, perché ci verrà a mancare la classica interfaccia di un CAD, per poi, però, comprendere come il CAD sia davvero distante da questo modo. Dopo aver inteso che non c’è il processo “classico”, dovremo prendere dimestichezza con la dimensione “scatolare” del programma, a compartimenti stagni.
Inizialmente ci si ritroverà ad essere estremamente limitati, perché si passa dalla completa libertà di disegnare con un CAD a dover invece inserire mille oggetti e modificarne uno ad uno.
Solo quando si capirà questa differenza, allora inizierà ad essere tutto un po’ più chiaro e un po’ meno limitante usare un programma BIM. Quando si comprenderà la modifica o la creazione di questi oggetti, allora si entrerà dentro l’ottica che è possibile, più o meno, creare quello che si vuole, proprio come nel CAD.
Il caso studio in oggetto è la scuola media “Dante Alighieri” del comune di Staranzano, in provincia di Gorizia. La necessità di quest’analisi energetica parte dal bando POR FESR , per il quale il comune è intenzionato a partecipare, anche se, al momento della stesura di questo documento, non è più stato prorogato.
La scuola si presenta come un grande edificio prefabbricato, costruito nel 1978 (quindi post-sisma del Friuli) in cemento armato precompresso e lastre di tamponamento alleggerite, con alcuni solai formati da solette in cemento armato precompresso o, come la palestra, da doppio trave a T sempre in cemento armato precompresso. I solai del tetto hanno un basso strato d’isolamento di 4 cm, probabilmente più per motivi di alleggerimento.
L’idea principale dietro un’efficace modellazione per una valutazione energetica è quella di creare un modello il più semplificato possibile, perché poi può essere importato senza particolari intoppi per poi essere analizzato dai vari software di analisi; pena della complessità le problematiche emerse durante le varie prove iniziali.
Si è quindi proseguito modellando un nuovo progetto, semplificando formalmente quello precedente. Rispetto alla precedente costruzione, il modello nuovo non è stato realizzato mediante l’uso di due file sovrapposti, come lo strutturale e l’architettonico, ma bensì è un unico file, dove le semplificazioni sono a livello di involucro, eliminando i pilastri e usando un semplice muro come superficie esterna. Per quanto riguarda le finestre, è stata usata la cosiddetta “parete vetrata” come per le porte a vetri.
Il testo proponeva per l’esportazione di usare il formato gbxml. Questo formato necessita per un corretto funzionamento del modello sul software di analisi, la creazione di vani nel modello. La creazione del vano, purtroppo, non è implementata nel modello architettonico, ed è necessario usare il “modello meccanico” di Revit.
Comune di Staranzano